La cerca del Bue continua...
Qualche mese addietro, con Sergio ci siam dedicati a seguire le fratture che dagli alti bastioni si lanciano lungo le pareti che si affacciano su una delle anse di maggior suggestione della Codula Ilune, disegnando antiche vie d'acqua sui calcari addobbati dai verdi di boschi e rampicanti. Nell'occasione individuavamo in sequenza, ben nascosti nel folto della vegetazione, almenotre pertugi impraticabili, lasciavamo in pace il primo nel suo giaciglio di rovi e facevamo finta di non vedere l'ultimo, nascosto dietro un robusto tronco. Superate frasche e rampicanti di svariate dimensioni ci dedicavamo invece al secondo. Un duro lavoro ci consentiva di ampliare una condottinadi accesso nella terra ad una prima saletta. Le tute speleo che avevamo con noi negli zaini non erano indossabili a causa del fango
in verticale.