Il GSS a Su Palu (terza parte)

Il campo di "El Alamein" è vicino, una distesa sabbiosa alla base di un grande e accogliente ambiente.
Bellissima. Stavolta posso soffermarmi sui dettagli e la grotta ritrovata dopo troppo tempo pare salutarci con le sue meraviglie di pietra e d'acque.
Sergio torna giù al lago a preparare il set fotografico lo raggiungo poco dopo e quasi mi commuovo nel vedere nitidamente la bella cascata ben illuminata dai faretti che abbiam trasportato fin qui.

La luce è calda e le foto non riescono, ma vi garantisco che per gli occhi è stato uno spettacolo di una bellezza disarmante. Sono in piena sintonia con la grotta. In questo momento sono sereno.

 

Rientriamo al campo ci sistemiamo e ripartiamo verso “Lilliput”. Ancora qualche passaggio aereo  protetto da un traverso o da spezzoni di corda attraverso i quali tirarsi su, prestiamo la dovuta cautela  ma non è niente di particolarmente difficile, e siamo nell'immensa galleria.

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Il Ramo del Bue

E’ il weekend del 1-2 giugno 2008. Leo Fancello e Roberto Loru si trovano nel cuore di “Su Molente”, provano a risalire verso monte attraverso il maestoso sifone di “Su Gologonetto”. La forte corrente e, in particolar modo, la scarsa visibilità, dovuta alle intense precipitazioni dei giorni immediatamente precedenti l’immersione, li costringe a ripiegare. Tornati sui loro passi decidono  di risalire per la grande “Galleria del Metrò”,  invasa da depositi sabbiosi e adornata da belle concrezioni. Si affacciano quindi sull’ennesimo sifone. Questa volta la direzione è verso la Codula di Luna e quindi verso la probabile giunzione con il Bue Marino. Superano qualche centinaio di metri di grandi ambienti sifonanti ed emergono in una serie di laghi che sprofondano in nuovi  passaggi sommersi.

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Il pozzetto

I ripidi versanti della "Scala Su Molente" sono alle nostre spalle. Di fronte a noi si dipanano, ancora una volta, le verdeggianti anse della Codula di Luna.  In questa splendida giornata di marzo la suggestiva cornice  offerta dal canalone calcareo, punteggiato ai vari livelli da cenge boscose, pronunciati terrazzamenti e occhieggianti vuoti, è impreziosita dal tranquillo gorgogliare del torrente.
La recente piena, la prima di una stagione insolitamente avara di precipitazioni  in quest'angolo di Sardegna,  ha perso buona parte del suo vigore.

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L'Inghiottitoio delle sabbie

La lettura di un articolo in un dimenticato bollettino del GSS riporta l’attenzione del gruppo su un inghiottitoio individuato nei lontani anni ’90, posizionato qualche centinaio di metri più a valle di “Su Molente”.  La relazione, appena un accenno in coda ad un resoconto d’esplorazione nella Grotta del Bue Marino, racconta di qualche decina di metri di condotte ferme su cunicoli ostruiti da depositi sabbiosi.

Insisti oggi, insisti domani, riesco a convincere Roberto Loru  a mostrarmi l’ingresso della grotta in questione. In tarda serata, in una delle ormai consuete uscite "codulesche", in corrispondenza di una delle più suggestive anse della Codula di Luna, Roberto si decide a guidarmi, in un intrico di rovi,  in direzione dei versanti calcarei all’apparenza irraggiungibili a causa del folto bosco. Quando ormai si è all’imbrunire riesce a ritrovare la cavità. Un pozzetto che disarrampichiamo in libera ed un basso passaggio in frana ci immettono in una condotta, che ricorda gli ambienti iniziali di  “Su Molente”. Percorriamo una trentina di metri di un accenno di galleria che aumenta di dimensioni fino all’inatteso, improvviso, abbassarsi della volta, in corrispondenza della strettoia terminale. E’ la stessa che aveva bloccato le precedenti esplorazioni.

 

 

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