Dentro "Su Molente" (seconda parte)
Dove siamo rimasti....?
Si ora ricordo...
Siamo appena entrati nello slargo tra i due sifoni di sabbia che complicano, in concomitanza con i cambi di stagione, le frequenti visite alla cavità. Qui un dedalo di condotte mi impegna in una non facile descrizione. Una volta entrati nel nuovo ambiente ci spostiamo sulla destra trascurando di proseguire oltre le concrezioni di fronte a noi. Qui, dalla nuova posizione, nell’ordine, da monte a valle, compaiono almeno tre vie percorribili. La prima è la più interessante e ci torneremo subito dopo aver idealmente visitato le altre due. La seconda, un cunicolo orizzontale dal fondo sabbioso, e la terza, uno scivolo fangoso dalla più forte pendenza, adiacenti alla prima, immettono in una serie di cunicoli scavati a pressione e semi-occlusi dai sedimenti. Questi passaggi conducono, se liberi dai depositi sabbiosi, negli ambienti a monte della “Galleria delle Sabbie”, in prossimità del misterioso sifone nord di “Su Molente”. Anche questa rete di condotte potrebbe essere rivista con maggiore attenzione ma in questo frangente ci asterremo dal tentare improvvisati scavi.
Torniamo allora alla prima delle vie che si sviluppano sulla destra tra i sifoni di sabbia. L'abbiamo ripercorsa quest’anno con maggiore attenzione. E’ una condotta umida che prosegue ampliando la sua sezione per poi culminare in un angusto laminatoio lievemente ascendente che porta presumibilmente in corrispondenza della volta della “Galleria delle Sabbie”, in prossimità della frana a monte. Si tratta di luoghi che visiteremo più tardi nel nostro tour virtuale per cui portate pazienza per il momento.
Sembrerebbe finita qui ma, invece, poco prima dell'inizio del laminatoio, sulla destra per chi osserva la volta abbassarsi d'improvviso, dei passaggi in semplice arrampicata immettono in un caotico ambiente di frana. E’ possibile risalire ancora un poco fra i blocchi per immettersi in uno slargo occluso da scuri massi di basalto, enormi e accatastati l’uno sull’altro. Qui la via, solo apparentemnte occlusa, viene riaperta con una decisa disostruzione che ha visto partecipi, quest’estate, nell'unica uscita a Su Molente, il sottoscritto, Sergio Firinu, Pietro Manca, con Marcello Moi e Stefano Pinna, quest'ultimo del GSAS (Gruppo Speleo Ambientale Sassari) nostri ospiti per l’occasione. Le operazioni di disostruzione di passaggi non sempre intuitivi, in passato solo parzialmente percorsi da Giuseppe Dussoni e Corrado Cocco, che ravvisavano una lieve corrente d'aria, hanno visto succedersi numerosi tentativi di suicidio-omicidio da parte del buon "moisceddu".
Il lavoro pare promettere bene sempre se qualcuno deciderà di rimettere piede in queste lande dimenticate. L’obiettivo dell'insana disostruzione è ritrovare la condotta, tagliata dalla frana, ritrovare il candore dei calcari, lasciarci alle spalle gli scuri basalti e spostarci in pianta, in posizione sopraelevata, in direzione del sifone terminale nord di Su Molente.
Torniamo allo slargo di accesso tra i due sifoni di sabbia e proseguiamo verso valle. Strisciamo per un cunicolo più impegnativo del precedente (secondo sifone di sabbia) che immaginiamo, possiamo permettercelo nella nostra progressione virtuale, libero dai sedimenti. Spostiamoci con lentezza carponi per ancora qualche metro di faticosa progressione fino al nuovo sollevarsi della volta.
Siete stanchi? Spero proprio di no poiché adesso ci attende la visita della grande Galleria delle Sabbie di Su Molente.
...l'esplorazione continua...